Gli errori

1) ERRORE SISTEMATICO:

In uno Studio analitico si può verificare nella induzione dei soggetti di studio, nella loro assegnazione ai gruppi di trattamento e nella raccolta, analisi, interpretazione, pubblicazione e revisione dei dati.

2) ERRORE DI BERKSON.

Errore di selezione, che può accadere negli studi di casi e controlli, nel quale in fatto di essere malato e essere stato esposto al fattore di rischio in studio aumenta la probabilità di essere ricoverato in ospedale, il che da luogo ad un tasso di esposizione sistematicamente più elevato tra i casi ospedalizzati, se paragonati ai controlli (pure ospedalizzati).

3) ERRORE DELL’INTERVISTATORE:

Errore sistematico, variante dell’errore di informazione, dovuto alla raccolta selettiva di dati, in maniera consapevole o meno, da parte dell’intervistatore.

Allo scopo di limitarlo, si usano questionari strutturati.

4) ERRORE DI INFORMAZIONE:

Errore sistematico dovuto al misurare la esposizione (studi di casi e controlli) o la evoluzione (studi di coorti e studi clinici non in cieco) con differenti intensità tra i 2 gruppi comparati.

5) SESGO DE MEMORIA:

Errore sistematico dovuto a differenze nel ricordare i fatti o esperienze precedenti.

Negli studi casi e controlli, può accadere che i casi ricordino alcune esperienze precedenti più dei controlli, il che determina una sovrastima della odds ratio (ORA)

L’errore per sensibilizzazione della memoria è una variante dell’errore di memoria, nel quale la memoria dei due gruppi di pazienti non è stata sensibilizzata nello stesso modo; l’intervista con questionario strutturato aiuta a limitarlo.

6) ERRORE DI OSSERVAZIONE:

Differenza sistematica tra il valore reale e quello registrato.

In uno studio clinico, quello più comune è dovuto alla conoscenza, da parte dell’osservatore, del trattamento ricevuto da ogni soggetto.

7) ERRORE DI PUBBLICAZIONE:

Forma di errore di selezione, dovuto al fatto di credere che le ricerche (o altri studi) pubblicati siano quelli realmente realizzati.

Molti studi clinici non sono pubblicati (perché non finiscono, perché l’osservatore considera irrilevanti i risultati ottenuti, perché chi lo promuove non lo desidera o anche perché non sono accettati per una eventuale pubblicazione).

Questo succede in particolar modo con gli studi clinici che non rilevano differenze tra i diversi gruppi di trattamento.

Altri studi vengono pubblicati in più di una rivista medica (pubblicazione duplicata), a volte firmati da autori differenti, in modo da rendere difficile riconoscere alcune pubblicazioni duplicate.

Entrambi i fenomeni determinano che le meta-analisi che includono solo i risultati di studi clinici pubblicati sovrastimino generalmente l’effetto del trattamento sperimentale.

8) ERRORI DI SELEZIONE:

Errore sistematico in conseguenza del quale le caratteristiche dei soggetti inclusi in uno studio sono differenti dalle caratteristichedi quelli non inclusi, in modo che il campione non è rappresentativo della popolazione di riferimento.

9) ERRORE DI TIPO I:

Errore che consiste nel rifiutare una ipotesi nulla, essendo questa vera.

L’errore alfa è l’errore che si commette quando si rifiuta una ipotesi nulla quando questa è vera.

La probabilità alfa è la probabilità di commettere un errore di tipo I. è abituale fissarla in a=0,05, vale a dire una probabilità del 5%.

10) ERROR DI TIPO II:

Errore che consiste nell’accettare una ipotesi nulla, essendo questa falsa.

L’errore beta è l’errore che si commette quando non si rifiuta una ipotesi nulla essendo questa falsa.

La probabilità beta è la probabilità di commettere un errore di tipo II.

È abituale fissarla in un 10% (in modo che1- ß = 0,90) oppure anche in un 20% (in modo che1- ß = 0,80). Il termine 1-ß è il potere statistico dello studio.

11) ERRORE DI TIPO III:

Errore che consiste nel considerare superiore un trattamento che in realtà è inferiore.

12) ERRORE ALFA GLOBALE:

È l’errore alfa che si commette nel fare multipli confronti.